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Massa Marittima è un comune di circa novemila abitanti della provincia di Grosseto, a 50 chilometri dal capoluogo. Centro principale dell'area delle colline metallifere grossetane, recentemente è stato insignito del prestigioso riconoscimento "bandiera arancione" del Touring Club Italiano.
Il centro di Massa Marittima è situato su una delle propaggini meridionali delle Colline Metallifere, che dominano la sponda sinistra del fiume Pecora, corso d'acqua che ha le proprie sorgenti nella parte nord-orientale del territorio comunale, a sud-ovest della località di Niccioleta.
Il comune di Massa Marittima confina a nord-ovest con il comune di Monterotondo Marittimo, a nord-est con il comune di Montieri, a est con il comune di Roccastrada, a sud con i comuni di Gavorrano e Scarlino, a sud-ovest con il comune di Follonica, a ovest con il comune di Suvereto della provincia di Livorno.
La parte occidentale e meridionale del territorio comunale digrada verso la pianura maremmana, mentre nella parte sud-orientale si estende il Lago dell'Accesa, di cui è immissario ed emissario il fiume Bruna, le cui sorgenti sono poco a monte rispetto al bacino lacustre.
Classificazione sismica: zona 3 (sismicità bassa), Ordinanza PCM 3274 del 20/03/2003
La città di Massa Marittima e gran parte del territorio comunale sono caratterizzati da un clima con temperature inferiori rispetto alla corrispondente area pianeggiante e fascia costiera, a causa delle prevalenti quote collinari.
L'inverno risulta pertanto più freddo rispetto ai limitrofi comuni occidentali e meridionali, mentre l'estate è generalmente calda ma senza particolari eccessi di umidità relativa e di conseguenti condizioni afose.

Frazioni : Prata,Tatti,Valpiana,Niccioleta,
Capanne,Cura Nuova,Pesta.

il Duomo





La Cattedrale di San Cerbone è il Duomo di Massa Marittima.
Il prospetto della chiesa rivela le componenti culturali che si sono imposte a Massa Marittima nel corso della sua storia: la parte inferiore ad arcatelle cieche decorate da aperture circolari e losanghe, il loggiato mediano e il sovrastante coronamento a timpano riconducono all'influenza del Romanico pisano; mentre la grande quadrifora ogivale che si apre sul coronamento e le tre guglie suggeriscono l'influenza senese.
Misura mt. 58,72 per 18. Ha forma a croce latina divisa a tre ordini di arcate.
Nella facciata, il portale centrale è dotato di una piattabanda affiancata da due protomi leonine, che presenta nei cinque pannelli le Storie di San Cerbone (inizio Duecento). Le tre colonne centrali del timpano posano su tre figure: un uomo barbuto, un grifone e un cavallo. I fianchi, dove si distende una serie di arcate cieche, rivelano un'esecuzione duecentesca di carattere pisano, sottolineata anche dalla decorazione bicolore dell'alzato, presente sul fianco destro.
Il campanile conserva il carattere originario nella parte inferiore,fino alla trifora mentre la superiore è stata ricostruita in forma assai diversa negli anni 1929-1930. La forma poligonale del tiburio è di ispirazione quattrocentesca. È alto mt. 37,86.
L'abside, con vaste finestre ogivali, ha caratteristiche senesi ed è frutto di un ampliamento della preesistente chiesa forse attribuito a Giovanni Pisano, così come a lui sono attribuite le tre figure del terzo ordine di facciata, sopra menzionate. L'interno possiede un impianto basilicale a tre navate, con colonne cilindriche e pilastri cruciformi che terminano con complessi capitelli compositi. Le volte a vela della navata centrale sono della seconda metà del Quattrocento, mentre quelle laterali sono seicentesche. A sinistra della porta d'ingresso, sotto un trittico trecentesco ad affresco con la Madonna in trono col Bambino e santi, è collocato un sarcofago romano del IV secolo. Sulla destra della controfacciata si trova una serie di pannelli scolpiti in pietra tenera, databili secondo alcuni all'alto Medioevo, secondo altri al XII-XIII secolo. Sopra i pannelli, due affreschi con la Crocifissione (XIV secolo) e una Storia di San Giuliano (XV secolo).
Al centro, il rosone è fornito di una rara vetrata trecentesca, di scuola senese, col Redentore in gloria e Storie di San Cerbone. Sulla sinistra, il monumentale fonte battesimale, costituito da due parti: la vasca quadrangolare con la Deesis (il Cristo adorato dalla Vergine e San Giovanni Battista) e Storie di San Cerbone e San Regolo è tutta di un pezzo di travertino e posa sul dorso di quattro leonesse. È di forma rettangolare e il lato maggiore misura 2,73 metri per 0,98 metri. L'alzato è in forma di tempietto (1447). Su una colonnina quadrangolare è collocata una statuetta di San Giovanni Battista. Il Battistero, opera di Giroldo da Arogno, è del 1267 come risulta da una iscrizione che lo circonda: "Anno Domini MCCLXVII indic...Mag. Ferruccio quondam Magistri Martini de Torniella operajo existente hoc opus scultum est a Magistro Giroldo quondam Jacobj de Cumo ad honorem Dei, beati Joannis Baptistae et beati Cerbonis patroni nostri et aliorum sanctorum Dei".
La Madonna col Bambino di DuccioAlla parete della navata destra si trovano una Madonna in gloria coi Santi Giuseppe e Bernardino e due monaci, riferibile ad Antonio Nasini (fine XVII secolo), e una Natività della Vergine di Rutilio Manetti (XVII secolo). In una cappella a destra del presbiterio è appesa il Crocifisso dipinto di Segna di Bonaventura (XIV secolo). Il pulpito ligneo seicentesco ha un portacroce in legno, a foggia di braccio coperto da una manica di abito ecclesiastico.
Nella cappella a destra della maggiore si trovano l’Immacolata Concezione e l’Eterno Padre di Rutilio Manetti (XVII secolo), e una Madonna del Rosario, di ignoto senese seicentesco. Sul monumentale altar maggiore marmoreo di Flaminio Del Turco (1626) è posto un Crocifisso ligneo policromato di Giovanni Pisano (inizio del Trecento). Agli spigoli superiori dell'altare, due angeli lignei quattrocenteschi, riferibili a Domenico di Niccolò dei Cori. Dietro l’altare, in mezzo al coro, che alle pareti conserva una serie di stalli intarsiati (1462), è stata sistemata l’Arca di San Cerbone, di Goro di Gregorio (1324). Ha forma di urna, con otto storie del santo nella parte inferiore, e dodici medaglioni con figure della Vergine, di San Cerbone, di santi e profeti nella copertura.
Sulla parete destra si trova un affresco quattrocentesco con San Cerbone accompagnato dalle oche. La Maestà attribuita a Duccio di Buoninsegna (1316) si trova nella cappella a sinistra di quella maggiore. Nella parte posteriore, una Crocifissione e alcune Storie della Passione. Alla parete sinistra della cappella è stata sistemata la pala frammentaria di Sano di Pietro con la Presentazione al Tempio. Alla parete sinistra della navata si trovano l’Annunciazione di Raffaello Vanni (XVII secolo), il monumento funerario del vescovo Giuseppe Traversi, morto nel 1872, di Tito Sarrocchi, e alcuni affreschi frammentari del XIV-XV secolo di scuola senese, tra cui un’Annunciazione.
Nella cripta sono collocate undici statuette di Profeti e Santi, di uno scultore senese della metà del Trecento, e un affresco quattrocentesco con la Crocifissione e i Dolenti accompagnati da San Cerbone e San Bernardino da Siena. Nella sagrestia si trovano tre reliquiari trecenteschi, fra cui quello del dito di San Cerbone.
La cattedrale di San Cerbone ha subito un'impegnativa campagna di restauri, durata circa dieci anni (1990-2000) ad opera dell'arch. Antonio Cappelli. Sono stati consolidati parte della cupola ed il muro a retta sul lato ovest della cattedrale. Inoltre il restauro della facciata principale (1995-1997) ha vinto, per le innovative modalità di esecuzione (pulizia di alcune parti scultoree con il laser impulsato) un bando europeo per il restauro innovativo del patrimonio monumentale. In occasione del "Giubileo 2000", con il contributo di Enel SpA, è stato riprogettato e realizzato l'impianto illuminotecnico, onde esaltare e valorizzare l'architettura del complesso e le tante opere d'arte in esso contenute.